Stefano Sambati ha vissuto la Maratona delle Terre Verdiane con l’entusiasmo di chi vive la gara non tanto per il risultato – visto che chiude in 4:27:55 – ma per tutti quegli istanti che fanno unico lo sport.
E’stata la prima maratona con Alberto Ceriani, l’amico non vedente con cui aveva già partecipato ad altre gare. Ceriani era a digiuno da 8 anni su quella distanza e Sambati non correva da tre settimane per motivi di salute. L’idea era quella di gareggiare per i 30 km, ma a metà viaggio cambiano idea e si dirigono a Busseto, dove c’è il traguardo della 42 km.
Alle 9:15 scatta la partenza di tutte e 4 le gare. Allo start tutti danno il massimo aiutati anche dalla discesa, ma Sambati e Ceriani si tengono a cordino corto e procedono a passo conservativo.
Corrono bene sino hai 10000 e passano sotto l’ora, tempo voluto da tattica pre gara. Al 17esimo iniziano ad accusare un po’ di affaticamento muscolare, ma tengono duro, allietati dalla musica di Verdi che viene fatta suonare a tutto volume nei paesi per dare la carica ai podisti.
Passano al ventunesimo in 2:00:42, un buon tempo, ma entrambi sanno che il calo è alle porte. Al 23esimo Sambati deve rallentare perché accusa nuovamente stanchezza e poi di nuovo si rimette a fare da brava guida all’amico.
Al 27esimo, devono camminare e il calo di Sambati condiziona in modo drastico la gara di Alberto.
Riprendono ma la spinta non è piu come prima:si impongono di correre sino al trentesimo chiudendo questa distanza prima delle 3 ore.
Negli ultimi 12200 mt, sono costretti ad alternare corsa e cammino. Il percorso a questo punto si fa durissimo anche per via di un bel diluvio e del vento contrario. Mancano 4 km dalla fine ed Alberto Ceriani confessa all’amico che la sua gara è arrivata alla fine, ma Sambati lo sprona ancora perché desidera chiudere la maratona non sopra le 4:30. Raccoglie tutte le energie e cerca di motivare Alberto, continuando a parlarli. Procedeno sino al 42,195 vincendo la sfida.
Medaglia meritatissima al collo ottenuta grazie ad un bel gioco di squadra.
Il freddo che hanno patito negli ultimi km si fa sentire e i due atleti continuano a tremare come foglie a lungo, ma la soddisfazione di aver condotto questa gara supera ogni sensazione di stanchezza e debolezza.

11261700_10206397836213584_7861528383754935335_n

Area Comunicazione Triathlon Team
areacomunicazione@triathlonteam.it

 

 

Cliccando su un oggetto o su un altro link nel sito web o Accetto, accetti di usare i cookie e altre tecnologie per l’elaborazione dei tuoi dati personali allo scopo di migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione compresa l’eventuale pubblicità di terzi. Ulteriori informazioni su come gestire le impostazioni sulla privacy le trovi al link "Privacy Preferences". maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi