
Ormai lo sappiamo: tutti coloro i quali tagliano il traguardo di un Ironman sono vincitori, sono finisher. Ma c’è chi arriva sotto il portale d’arrivo con un crono da record, chi si gode la festa del trionfo perché è il primo a tagliare il traguardo, chi invece è accolto dai “fuochi d’artificio” perché invece è l’ultimo, chi festeggia una slot per la finale mondiale di Kona, chi divide la gioia con un compagno di avventura. Il nostro triatleta Stefano Sambati, da anni residente in Lombardia, ha fatto da guida all’atleta non vedente Alberto Ceriani all’IRONMAN Italy Emilia Romagna di sabato scorso. E la loro storia ha conquistato tutti.


Alberto, 42enne milanese, sposato con due figlie, lavora come centralinista in una banca del capoluogo meneghino, ma è sportivo da sempre. Da 16 anni convive con la cecità, a causa di una rarissima malattia genetica ereditaria, la sindrome di Leber. Nel 2006 è stato il primo non vedente a partecipare e concludere l’Ironman delle Hawaii. Alberto a Cervia, con il supporto dell’amico Stefano, è stato il primo non vedente a chiudere la storica edizione del debutto di Ironman Italy.
Sabato mattina i due amici erano alla partenza insieme agli altri 2500 atleti. Hanno nuotato la prima frazione di 3.8 km in mare, legati come sempre da una cordicella, in 1h 20′, un buonissimo tempo. Successivamente sono saliti in sella al loro tandem e hanno affrontato i 180 km mantenendo una media di 30-31 km/h. È Alberto a chiedere a Stefano che ritmo tenere, e lui lo deve assecondare, ma allo stesso tempo spronare nei momenti di difficoltà.
Sabato mattina i due amici erano alla partenza insieme agli altri 2500 atleti. Hanno nuotato la prima frazione di 3.8 km in mare, legati come sempre da una cordicella, in 1h 20′, un buonissimo tempo. Successivamente sono saliti in sella al loro tandem e hanno affrontato i 180 km mantenendo una media di 30-31 km/h. È Alberto a chiedere a Stefano che ritmo tenere, e lui lo deve assecondare, ma allo stesso tempo spronare nei momenti di difficoltà.

I 42.2 km di corsa a piedi sono stati la parte più difficile perché la stanchezza si è fatta sentire e il terreno non è stato un alleato di Stefano e Alberto, a causa dei tanti dossi sull’asfalto. Stefano ha sempre il compito di segnalare al meglio ad Alberto i cambi di direzione e gli ostacoli lungo il percorso.
All’ultimo dei quattro giri previsti Alberto è entrato in crisi, il suo umore non era oltrettutto dei migliori a causa di un problema familiare. Stefano allora cerca l’aiuto del pubblico, il sostegno della gente, per fare l’ultimo sforzo. E funziona.
I due tagliano il traguardo, fermando il cronometro a 12:34:45, il best time di Ceriani in una competizione Ironman.
All’ultimo dei quattro giri previsti Alberto è entrato in crisi, il suo umore non era oltrettutto dei migliori a causa di un problema familiare. Stefano allora cerca l’aiuto del pubblico, il sostegno della gente, per fare l’ultimo sforzo. E funziona.
I due tagliano il traguardo, fermando il cronometro a 12:34:45, il best time di Ceriani in una competizione Ironman.
In serata gli organizzatori e il sindaco di Cervia durante le premiazioni finali, hanno consegnato ad Alberto e Stefano un riconoscimento speciale, un premio per la loro forza di volontà e passione.
“Siamo entrambi felicissimi del nostro successo, questi eventi hanno un fascino che è difficile da riprodurre e vivere in altre competizioni senza il brand Ironman” ha dichiarato un emozionato Sambati alla fine della gara.
“Siamo entrambi felicissimi del nostro successo, questi eventi hanno un fascino che è difficile da riprodurre e vivere in altre competizioni senza il brand Ironman” ha dichiarato un emozionato Sambati alla fine della gara.


Area Comunicazione Triathlon Team
By TRIATHLON TEAM – Associazione Sportiva Dilettantistica