Sabato è stata una giornata davvero speciale per un atleta del TriTeam Pezzutti, un momento di svolta per la carriera sportiva di Mauro Gava, classe 1979. L’Ironman originario di Cappella Maggiore (TV) e residente a Cordignano, infatti, a fine gennaio è rimasto vittima di un serio incidente sul posto di lavoro, che gli è costato la perdita di due dita della mano destra e una serie di delicati interventi chirurgici.

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Un evento del genere ti cambia la vita, inevitabilmente, ma dopo lo sconforto iniziale, Gava ha deciso che non si sarebbe arreso di fronte al destino beffardo. Sostenuto dalla moglie Elena, anche lei tesserata con il TriTeam Pezzutti, e da tutta la squadra, ha ricominciato quasi subito a correre e a nuotare. Per quanto riguarda la bicicletta, invece, non è stato semplice adattarsi alla sua nuova condizione (adesso ne ha una con il cambio elettronico).
Nei mesi scorsi il portacolori del team di Pordenone si è messo in contatto con la FITRI (Federazione Italiana Triathlon) e in poco tempo ha ottenuto il via libera per essere ammesso tra gli atleti paralimpici, dimostrando tutta la sua voglia di continuare a fare ciò che ama. Gava adesso fa parte della categoria PTS5, quella riservata agli atleti con disabilità agli arti superiori. La disciplina del ParaTriathlon è riconosciuta e associata al Comitato Italiano Paralimpico e delegata alla Federazione Italiana Triathlon dal 2011. Ha fatto il suo esordio alle Olimpiadi di Rio 2016.

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Nella mattinata di sabato c’è stato il debutto ufficiale di Mauro alla gara Sprint del “Challenge Roma 753”, la stessa prova che si disputa alle Olimpiadi: 750 metri a nuoto, 20 Km bike e 5 Km di corsa. Gli atleti disabili e i normodotati (gara Sprint anche per loro) hanno gareggiato insieme nello stesso percorso, partendo dalle acque del laghetto dell’Eur. Il grande caldo, sfiorati i 40° C, ha condizionato le prestazioni di tutti i partecipanti.
Il risultato ottenuto da Gava è stato sorprendente: primo posto tra i paratleti e primo posto “virtuale” anche tra i normodotati nella sua categoria, la S4, dove ovviamente non può essere inserito in classifica.

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“Sono strafelice, è stata una bellissima esperienza. – ha commentato Mauro dopo la gara – Non ho nuotato benissimo, ma ho recuperato tempo nella frazione in bicicletta, che è da sempre il mio pezzo forte. Ho terminato la 2^ frazione in prima posizione e poi ho corso a buon ritmo, anche se il caldo ci ha veramente messi in difficoltà, era insopportabile. Ci tengo a ringraziare alcune persone che mi hanno aiutato e sostenuto in questi mesi per me non semplici: il presidente del Triathlon Team Antonio Iossa, il coach e vicepresidente del TriTeam Paolo Tedeschi, e Hristo Todorov, il mio allenatore della Nottoli nuoto di Vittorio Veneto, che mi sta aiutando a migliorare ogni giorno che passa.”

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