Congratulazioni al triatleta del Triathlon Team Pezzutti Mauro Gava, che ha difeso con onore i colori della Nazionale italiana ai Campionati Europei di Paratriathlon, che si sono svolti a Valencia sabato 14 settembre. Mauro, classe 1979, ha conquistato il 7° posto nella categoria PTS5 sulla distanza Sprint. Come in tutto il sud della Spagna, anche a Valencia il maltempo ha causato molti problemi nei giorni scorsi. Per questo gli organizzatori hanno preferito rinviare al pomeriggio la prova, prevista inizialmente a metà mattinata. Vento molto forte, ma la pioggia ha risparmiato i triatleti.
Gava ha completato il tracciato in 1:06:18, confermando in pratica il piazzamento dello scorso anno (nel 2018 fu sesto). Molto bene la frazione a nuoto (12’14”), più sofferta del previsto la frazione bike, dove Mauro ha perso terreno dal gruppo di testa, preferendo procedere al suo ritmo (33’04” il suo parziale). Gava si è difeso bene nella corsa, cercando di dare tutto per mantenere la posizione e ottenendo il 6° miglior tempo parziale in 19’05”.
«Che dire, io sono contento, ho fatto la mia gara, ma è stata veramente tosta – racconta Mauro – Il livello della competizione era altissimo, più di un anno fa, forse anche perché siamo nell’anno preolimpico. I “ragazzini” hanno fatto dei miglioramenti notevoli in tutte le frazioni: sono quasi tutti più giovani di me, anche di 10 anni, e questo inevitabilmente influisce, hanno molti più margini di miglioramento. D’altronde è un Europeo, ci sta.»
Mauro ha voluto infine soffermarsi sul premio assegnatogli dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal CONI FVG nell’ambito dell’evento “FocusportFVG 2019” per i suoi ottimi risultati nel paratriathlon nel 2018: «Mi dispiace non aver potuto ritirare il premio di persona a Gemona sabato mattina, ma la convocazione per un appuntamento importante come gli Europei di paratriathlon aveva la precedenza. Ringrazio molto la Regione e il CONI. È un premio per i grandi sacrifici fatti per raggiungere i miei obiettivi, è una bella cosa. Sono davvero contento che ci sia questa attenzione verso atleti che hanno meno visibilità e che non sono molto conosciuti».