Un regime alimentare equilibrato e variegato è sinonimo di benessere e longevità per chiunque. Accanto a una corretta alimentazione è poi fondamentale svolgere una costante attività fisica, commisurata alle proprie capacità e allenamento. Se questi assunti sono validi e risaputi da tutti, è altrettanto importante sottolineare come per ogni età vi siano delle differenze – a volte anche molto marcate – circa quelli che sono gli apporti nutrizionali più indicati, sia in termini di qualità che di quantità.

Proprio in questo periodo difficile, caratterizzato da enormi difficoltà nello svolgimento dell’attività sportiva e da restrizioni imposte dalla salvaguardia della salute collettiva, è ancora più importante prestare attenzione a come ci si nutre.

Come sottolineato dal dott. Antonio Pacella, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione, Professore Universitario in Nutrizione Clinica e Medico Figc nonché consulente CONI Abruzzo, “l’alimentazione andrebbe personalizzata in base alle abitudini, il tipo di sport, il ruolo nello sport, bisogni e piaceri”.

Per quanto riguarda i giovani sportivi poi, il tema è di cruciale importanza. L’OMS raccomanda, per i ragazzi, almeno 60 minuti al giorno di attività fisica da moderata a intensa ma come regolarsi per la dieta degli sportivi, specie dei più giovani? Sebbene, come ricordato dal dott. Pacella, non esistano prove che un determinato regime alimentare sia più indicato di altri, è necessario valutare ogni singolo caso. Ci sono tuttavia dei consigli che sono validi per tutti: è infatti importante variare la scelta dei cibi e non eccedere nel consumo di pasta e pane. I grassi saturi o idrogenati vanno ridotti: snack e alimenti precotti non sono quindi indicati. Ma i grassi non vanno totalmente evitati, bisogna tuttavia prediligere quelli di qualità. Il dott. Pacella  consiglia poi di evitare i cibi salati e conservati, come affettati e patatine ad esempio, preferendo i cibi freschi e in particolare verdure crude e frutta (una sana alimentazione ne prevede infatti almeno 5 porzioni giornaliere). E le proteine? Vanno bene sia quelle di origine animale che vegetale ma l’importante è evitare di mangiare sempre gli stessi cibi.

La qualità di ciò che i ragazzi mangiano non è meno importante. Acquistare da aziende che promuovono il benessere animale, consumare verdure di stagione possibilmente provenienti da agricoltura sostenibile o formaggi da caseifici che garantiscano anche la qualità di quanto mangiato dalle mucche sono solo alcuni esempi di buone scelte alimentari.

Il contributo citato del dott. Antonio Pacella è apparso nella rivista del Consorzio Farmacia Laboratorio n. 67 (marzo 2021).

L'importanza di una corretta alimentazione nei giovani sportivi

 

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