10 ore, 18 minuti e 50 secondi: è questo l’ottimo crono con cui Enrico Spadotto ha concluso la sua prima gara IRONMAN su distanza full.

L’atleta del Triathlon Team Pezzutti era partito mercoledì scorso alla volta di Cascais, in Portogallo, dove sabato mattina ha disputato la sua gara.

Enrico Spadotto è un IRONMAN: conclusa con successo la trasferta portoghese

Enrico è partito subito bene con un’ottima frazione di nuoto che ha concluso in meno di un’ora: 59:27, per l’esattezza, il tempo impiegato per coprire la distanza di 3800 m. La zona cambio era posta a ben 650 m che sono stati comunque coperti in poco tempo.
Nei 180 km in bicicletta il portabandiera del TriTeam Pordenone ha iniziato dopo un’ora ad accusare un fastidioso mal di schiena che lo ha accompagnato fino a fine gara. Come da Spadotto stesso dichiarato “gli imprevisti in una gara del genere sono d’obbligo, ho cercato di prepararmi a tutto ma non mi sarei mai aspettato un mal di schiena così”. Il doloroso inconveniente non gli ha comunque impedito di archiviare la seconda frazione in 05:36:28, con una media di 32,14 km orari. Purtroppo i dolori, una volta sceso dalla bici, erano davvero molto forti e hanno rallentato l’alfiere del TriTeam Pordenone nell’ultimo cambio, rendendogli quasi impossibile indossare le scarpe. La tenacia e la voglia di giocarsi il tutto per tutto, però, sono state più forti ed Enrico ha provato a ripartire. Troppo forte il dolore: Spadotto si è fermato dopo poco e ha seriamente temuto di non concludere la gara. Proprio in quel momento è entrata in campo tutta l’esperienza accumulata negli anni: il portabandiera del Triathlon Team Pezzutti è ripartito camminando per poi, piano piano, ricominciare a correre e tagliare, infine, l’agognato traguardo. Nonostante le difficoltà il tempo impiegato per correre la maratona è stato di 03:30:03.

«Sentire pronunciare la fatidica frase “you are an ironman” è stata un’emozione che ripaga di tutti i sacrifici fatti in allenamento».

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Grande emozione per Enrico Spadotto quindi, ma anche per tutti i suoi compagni di squadra che lo hanno seguito passo passo e hanno fatto il tifo per lui nonostante la distanza fisica.

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